Diabete - Testimonianza di Suor Giacomina, 89 anni - Editrice Mogliazze

Diabete – Testimonianza di Suor Giacomina, 89 anni

Ho conosciuto il dottor Mozzi l’anno scorso quasi per caso. Io al caso non ci credo tanto, ma al caso provvidenziale sì. Stavo navigando su internet cercando un personaggio che mi interessava in quel momento e mi si è presentato questo gran signore con tanto di barba, che parlava niente meno del diabete, la malattia di cui soffrivo. Per cui mi sono sentita incuriosita ad ascoltarlo ed ho ascoltato. Ho capito che era un medico che diceva cose vere, serie, sensate. Ho continuato ad ascoltarlo e in me intanto nasceva il desiderio di attuare la dieta che suggeriva. È nata poi in me la forte motivazione per fare questa sorta di terapia. La motivazione era questa: continuare a stare meglio per potermi ancora rendere utile, in mezzo ai giovani. Infatti io sono in mezzo ai giovani dalla mattina alla sera. La forte motivazione ha sostenuto poi la costanza. Se non c’è la motivazione, neanche la costanza esiste e non si dura. Perché è dura, la terapia non è facile, quello che il dottor Mozzi consiglia non è una cosa facile! È una cosa che richiede costanza perché è difficile. Soffrivo infatti da circa 12 anni di diabete. La medicina ufficiale mi curava con le medicine, con i farmaci e l’unico consiglio che mi dava era quello di astenermi dai dolci. Seguendo il dottor Mozzi ho capito che non bastava rinunciare ai dolci, bisognava eliminare tutti i farinacei! Quindi pane, pasta, fette biscottate, grissini… tutto! Non solo, anche i dolci, gli zuccheri e anche la frutta, ricca di fruttosio. Questi sono i nemici della malattia di cui io soffrivo e sono quindi i responsabili di questa malattia. Ho seguito poi i consigli che suggeriva, in particolare per il gruppo A al quale io appartengo. E sono: “Mangiare carne bianca (pollo, tacchino), non maiale, tanto pesce (anche in scatola come tonno, sardine, ecc.), tanta verdura e i legumi (non alla sera). Evitare le patate, i peperoni, le melanzane, i pomodori e quasi tutti i latticini. Dico quasi, perché il dott. Mozzi una volta ha detto che una mozzarella ogni tanto si può anche mangiare, o un po’ di ricotta”. Questa è in sintesi la dieta che ho imparato dal dottor Mozzi.

Anche dalla lettura dei suoi libri preziosissimi, che mi sono arrivati come doni dall’alto, per cui ringrazio ancora. In 4 mesi, con la grazia di Dio che mi ha dato costanza e motivazione, ho debellato il diabete. Non c’era più! E contemporaneamente a mia felice sorpresa – perché questo non era in programma, io volevo solo curare il diabete – mi sono trovata che dovevo fare l’intervento al tunnel carpale. Quando sono andata dal medico la seconda volta, con il secondo referto per stabilire la data dell’intervento, mi ha detto: “Ma lei non ha più niente! È stata miracolata da Don Bosco!”. Disse così di Don Bosco, perché quel medico era ex allievo salesiano e quindi eravamo un po’ imparentati. Io lì per lì ho detto “E sì, forse Don Bosco mi ha guarita”, ma io sapevo la causa per cui era sparito quel male. E con quello erano spariti altri mali. Come l’osteoporosi, che era diffusa in tutto il corpo, il colesterolo è stato abbattuto, i disturbi dell’apparato digerente anche, la stanchezza e tanto altro. Mi sono sentita molto meglio, piena di energia. Ho espresso immediatamente la mia riconoscenza al dottor Mozzi, tramite una lettera al suo indirizzo. Non ha mancato di farmi arrivare il suo compiacimento. Con quella lettera ho comunicato gli strepitosi risultati che avevo ottenuto con la sua dieta.

Attualmente continuo a ringraziare Dio, datore di ogni bene, che ha usato come strumento il dottor Mozzi, che ancora ringrazio e oggi ho anche la fortuna di ringraziare pubblicamente.

Grazie dottor Mozzi!

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